ILVALORE AGGIUNTO DELLE BACCHE
di Maurizio Feletig (Giardinaggio, dicembre 2006)

Le rose non abbelliscono il giardino solo in primavera-estate, ma anche in autunno-inverno,
scegliendo le varietà da bacca.

 

R.sericea"pterocantha

 

Le rose sono coltivate, conosciute e grandemente apprezzate per le loro sorprendenti fioriture da tempi immemorabili e molte parole sono state spese per descrivere la meraviglia e lo stupore che questi magnifici fiori fanno nascere in ognuno di noi ogni volta che ne vediamo uno.
Tuttavia, i frutti di molte specie, detti cinorrodi (dal greco kynórrhodon, da cynos, cane + rhódon, rosa), racchiudono un particolare fascino e costituiscono, in giardino, un'attrattiva innegabile, sia perché compaiono in un momento dell'anno in cui lo spazio è ormai privo degli sgargianti colori primaverili - alcuni sono molto vistosi e attraenti e possono persistere sulla pianta fino alla primavera successiva - sia perché questi frutti sono molto utilizzati dagli uccelli in inverno, soprattutto dopo che le prime gelate ne hanno reso più morbida la polpa.

Un falso frutto prezioso

II cinòrrodo, dal punto di vista botanico, è un falso frutto, il cui ricettacolo fiorale diventa carnoso e si ripiega a orciolo, racchiudendo quasi completamente all'interno i veri frutti costituiti da acheni (i "semi") pelosi.
Le forme e le colorazioni che i frutti assumono nel corso della maturazione sono estremamente diverse e curiose: a urna, a botticella, a coppa, o perfettamente rotondi, grossi come una noce o piccoli come piselli... Hanno poi una superficie che assume aspetti e consistenze disparate: liscia o irta di piccoli aculei, può essere lucida e brillante come una piccola perla od opaca e leggermente ricoperta di pruina.
Contengono molta vitamina C, circa 30 volte di più del succo d'arancia (in InghilterraR.gallica 'Officinalis', durante la II guerra mondiale, la popolazione era obbligata a raccogliere un certo quantitativo di frutti della Rosa canina per contribuire alla produzione di vitamina C), ma non tutti sono commestibili o utilizzabili dall'uomo. Si impiegano spesso per fare marmellate o gelatine: per questo uso si preferiscono i frutti della Rosa gallica 'Offìcinalis' (originaria del Medio Oriente e conosciuta in Europa fin dai tempi delle prime crociate cristiane, utilizzata soprattutto in Francia con l'appellativo di "Rosa del farmacista" per la produzione della famosa "confettura di Provins"), ma anche quelli della R. pendulina, originaria delle nostre Alpi ove è rintracciabile allo stato spontaneo ancora oggi, della R. rugosa, coltivata soprattutto nel Nord Europa, e anche della nostrana R. canina, così generosa nel donarci un autunno rallegrato dai suoi bei frutti ovali e rosso scarlatto.

 

Le rose da bacca più belle

Dal punto di vista prettamente ornamentale le specie e le varietà più affascinanti sono indubbiamente le rose botaniche e i loro primi ibridi, derivati spesso da ibridazioni spontanee.

Rosa filìpes 'Kiftsgate' e i rispettivi cinorrodi.


Alcune, in particolare, si ricoprono di un tale numero di frutti da dare l'impressione, nel corso dell'autunno e dell'inverno, di essere nuovamente fiorite: tra le più generose, dalla crescita vigorosa e sarmentosa, ci sono la Rosa helenae, che si riempie di grappoli penduli di piccoli frutti arancione dopo una bella, ricca e unica fioritura giallo pallido; la R. filipes 'Kiftsgate', una delle più esuberanti e conosciute sia per l'esagerata fioritura bianca, sia per i suoi ricchi e fitti grappoli di piccoli frutti rosso vivo; la 'Rambling Rector', conosciuta, sembra, fin dai tempi di William Shakespeare, che si ammanta in primavera di piccoli fiori dal forte e speziato profumo, bianchi e semidoppi, e si ricopre in autunno di mazzi di piccoli frutti arancioni.

R. 'Rambling Rector' e i rispettivi cinorrodi.


Anche alcuni cespugli, solitamente di dimensioni notevoli, si riempiono di numerosi frutti colorati che accompagnano le ultime passeggiate in giardino: la R. rubrifolia o R. glauca, così chiamata per l'affascinante fogliame rossastro, regala opulenti grappoli di turgidi frutti rosso scuro; la R. virginiana, oltre a grandi e persistenti frutti rossi e tondi, assume intense colorazioni autunnali che vanno dal giallo dorato al rosso vino; e una delle più bizzarre rose, la R. sericea 'Pteracantha', originaria della Cina, conosciuta per le particolari spine rosse, enormi e leggermente trasparenti, ma altrettanto affascinante per i tralci costellati di piccoli frutti a forma di pera, luccicanti tra il fogliame piccolo e felciforme.

Quasi un mini ippocastano
L'incredibile R. roxburghii, semplicemente graziosa nella sua fioritura primaverile, si trasforma da agosto in poi, cosparsa come diventa di cinorrodi spinosi che richiamano nell'aspetto il frutto dell'ippocastano

Altre sono apprezzate e ricercate per le forme a volte bizzarre che i loro frutti assumono: la R. moyesii, scoperta in Cina nel 1890, porta cinorrodi dalla forma particolare, a urna, di un bel rosso aranciato, oppure la R. spinosissima, dagli incantevoli e abbondanti fiori bianco crema, da cui si sviluppano grandi frutti globosi, quasi neri. Ma,sicuramente una delle più spettacolari è la R. roxburghii, un grande cespuglio originario della Cina orientale: sia il bocciolo, da cui si aprono fiori semplici rosa madreperla, che il cinorrodo autunnale, arancione e profumato, ricordano, nella forma, il frutto dell'ippocastano, tondo e irto di spine.

Con le bacche ma anche rifiorente

Un altro gruppo interessante è rappresentato da quelle rose che, oltre a un'abbondante fruttificazione, sono in grado di offrire fioriture ripetute per buona parte della bella stagione; prima tra tutte, la R. moschata, conosciuta fin dai tempi dell'Impero Romano, ha una magnifica, continua e profumata fioritura bianca da cui si sviluppano grandi mazzi di frutti tondi e arancioni.
Le caratteristiche più interessanti di questa bellissima e generosissima rosa - rifiorenza, profumo, vigore e, non da ultima, l'abbondanza della fruttificazione — furono sfruttate all'inizio del secolo scorso dal reverendo inglese Joseph Pemberton e dal suo giardiniere, J.A. Bentall, per creare una serie di varietà che conservassero ed esaltassero quei pregi. Sono tutti arbusti molto generosi sia nelle fioriture, sia nei profumi, sia nella produzione di frutti in grado di adornare la pianta per tutto l'inverno.
Varietà come 'Ballerina', 'Kathleen', 'Penelope' si fanno apprezzare sicuramente per le loro fioriture continue dal bianco al rosa, ma anche per l'abbondanza della fruttificazione che può essere piccola e rossa in 'Ballerina', o arancione e ovale in 'Kathleen', e nera per 'Penelope'.

 

 

R. 'Kathleen' e i rispettivi cinorrodi

 

Coltivarle è facilissimo

L'unico accorgimento da adottare per trarre il meglio da queste piante riguarda il tipo di potatura:

Anche per composizioni
Rosa chinensis è una buona scelta per chi ama le composizioni sia fresche sia essiccate: i mazzi di fiori (sopra la varietà semperflorens) durano qualche giorno nell'acqua; i rametti di bacche (la var. minima) alcuni mesi a secco.


nel caso di rose rifiorenti bisogna asportare i rami sfioriti fino alle fioriture di luglio, in modo che l'energia della pianta non venga usata per la maturazione dei frutti in formazione, lasciando intatte, invece, le fioriture che si susseguiranno e si prolungheranno nell'autunno, in modo che i frutti abbiano il tempo di maturare e colorarsi.

Le cose sono molto più semplici per le rose che hanno una sola fioritura: potranno essere lasciate indisturbate fino all'autunno, anche se un accorciamento, in luglio, della crescita vegetativa che sovrasta la passata fioritura, potrà mettere in risalto la bellezza e i colori dei frutti.


L'uso che si potrà fare di queste piante in giardino (anche se alcune, le più piccole, possono vivere felicemente in vaso) è così vario che la fantasia si potrà sbizzarrire, utilizzandole per ricoprire muri o brutti capanni oppure per farle arrampicare su vecchi alberi moribondi o, nel caso delle forme più cespugliose, per creare siepi naturali o grandi gruppi che attirino lo sguardo verso le parti più naturali del giardino o, ancora, per riempire di colori le zone che in autunno appaiono più malinconiche.


In vaso la scelta si riduce drasticamente alle rose dalla crescita più contenuta, ma l'ottima opportunità di avere fiori e frutti a profusione la dà R. chinensis 'Minima', dalla prolungata fioritura rosa chiaro e dalla fruttificazione copiosa e persistente formata da piccole "perle" rosso fuoco.

 


Il vivaio

Le piante ornamentali da frutto rappresentano la specializzazione di Maurizio Feletig che, nel suo vivaio piemontese, coltiva una ventina di generi (dall'Amelanchier al Viburnum), con piccole, preziose collezioni di Sorbus, Cotoneaster, Lonicera (caprifogli), Ilex (agrifogli) e Viburnum. Un vero trionfo di frutti, alcuni dei quali commestibili, come l'Aronia.

La passione di Feletig per le bacche è tale da aver prodotto anche una collezione di rose selezionate appositamente per la produzione di cinorrodi (frutti) in autunno: oltre alle specie e varietà citate, troverete anche 'Cornelia' dai grossi frutti rossi, 'Golden Wings' che si veste di arancione, 'Ghislaine de Féligonde' carica di cinorrodi violetti, R. richardii che li ha quasi neri, R. fedshenkoana, dai frutti piriformi, leggermente pelosi...
L'autunno è il periodo migliore per una visita in vivaio, previo avviso. Potrete ammirare gli arbusti nel culmine della loro bellezza e, in caso di acquisto, potrete piantarli immediatamente, godendoveli fin da subito con il loro decorativo carico di bacche.

 

Le bellissime corolle di R.gallica 'Officinalis' si trasformeranno in panciuti frutti rossi
Rosa 'ballerina'
Rosa 'moscata'

 

 

Info
Azienda Agricola Maurizio Feletig, Arignano (TO), tel. 011/9462377 www.rosebacche.it