MALATTIE VIRALI E SIMIL-VIRALI DELLA ROSA
di Vittoria Lisa dell'Istituto di Fitovirologia Applicata del CNR - Torino
da Supplemento a COLTURE PROTETTE n° 5, 1998

 

Foto 1 - Foglie di rosa con sintomi di  'rose mosaic' causati da PNRSVLe malattie virali della rosa, benché raramente siano letali, sono dannose in quanto riducono il vigore della pianta, la qualità dei fiori ed il numero di steli florali prodotti. I virus più comuni della rosa sono ad ampia gamma d'ospiti naturali, sono cioè virus che, in condizioni naturali, iniettano anche altre specie. Questi virus possono infettare anche le specie di Rosa usate quali portainnesti, spesso senza causarvi malattia evidente. Il portainnesto infetto può facilmente contaminare la marza e così contribuire a diffondere le virosi nelle coltivazioni.

Oltre alle malattie causate da virus noti, su rosa sono presenti diverse malattie simil-virali di cui non è ancora stato identificato l'agente causale, ma a sospetta eziologia virale. Alcune di queste malattie possono anche essere molto gravi ed avere esito letale.
Solo alcuni dei virus noti sulla rosa sono stati segnalati in Italia. Tuttavia, considerando la grande quantità di materiale vivaistico importato ogni anno in Italia da Paesi europei o extraeuropei e la possibilità che materiale infetto venga involontariamente introdotto nel nostro Paese, in questa nota verranno trattati anche virus segnalati solo all'estero. E' anche da tenere presente che in Italia non sono state finora condotte indagini approfondite ed estese sulle malattie da virus di questa coltura, pure così importante nella nostra economia floricola. In dati riferiti al 1989, l'Italia era al primo posto in Europa nella produzione di rose, con una superficie coltivata corrispondente al 15% della superficie mondiale dedicata a questa coltura (Loebenstein, W5).

LE PIU' DIFFUSE

La più comune e diffusa virosi della rosa è indicata con il nome generico di "rose mosaic" (mosaico della rosa), cui non corrisponde uno specifico virus, ma che è causata da virus diversi in infezione singola o mista. I sintomi sono molto vari, presenti soprattutto sulle foglie, e consistono in mosaico ben evidente, variante da clorotico a giallo intenso, in maculature anulari, talvolta nella forma detta a "foglia di quercia", in schiarimenti delle nervature principali e del fine reticolo nervale, in bandature perinervali e talvolta in malformazioni di foglioline. Queste alterazioni sono intense soprattutto in primavera ed autunno, I fiori in genere non mostrano decolorazioni, ma si possono verificare malformazioni oppure alterazioni, quali ritardato inizio della fioritura, numero ridotto di steli florali, boccioli più piccoli del normale. Le piante infette spesso mostrano minor vigore di quelle sane. Ai sintomi di "rose mosaic" sono associati soprattutto quattro virus, indicati di seguito. ed alcuni minori.Foto 2 - Foglie di rose con sintomi di 'rose mosaic' causati da PNRSV

Prunus necrotic ringspot ilarvirus (PNRSV, virus della maculatura anulare necrotica delle drupacee),e apple mosaic ilarvirus (ApMV, virus del mosaico del melo). Si tratta di due virus sierologicamente correlati e con molte caratteristiche in comune, tanto che sino a qualche tempo addietro ApMV era consideralo un ceppo, o sierotipo, di PNRSV. Ora sono considerati virus diversi (Loebenstein, 1995).
PNRSV è il più comune virus della rosa, molto diffuso ovunque questa pianta sia coltivata, e presente anche in Italia, Oltre al virus tipico, in Rosa sono stati segnalati anche alcuni ceppi o sierotipi, quali il sierotipo "cherry" (ciliegio), comune in Inghilterra. ApMV è stato rilevato soprattutto in Nord America. A PNRSV e a ApMV sono associati i più tipici sintomi di "rose mosaic": maculature lineari clorotiche tipo "foglia di quercia", maculalute anulari e mosaici giallo vivo (Foto 1, 2 e 3). In uno studio condotto in Inghilterra su Rosa cv, 'Fragrant Cloud' coltivata in pien'aria, le piante infette da PNRSV mostravano ritardi nella fioritura, numero ridotto di steli florali, boccioli più piccoli e maggior numero di fiori deformati; la caduta autunnale delle foglie era anticipata e in generale mostravano minor vigore rispetto alle piante sane (Thomas, 1982). In un esperimento condotto innestando marze di Rosa cv. 'Mercedes' su portainnesto non radicale di Rosa indica è stato dimostrato che solo il 20% delle marze infette da PNRSV attecchivano, mentre innestando marze sane si aveva il 90% di innesti positivi (Stein et al. 1988). PNRSV infetta numerose specie di rosa usate quali portainnesti, ma non è stata dimostrata la trasmissione del virus attraverso il seme in quattro di queste specie (Thomas, 1984).

Foto 3 - Foglie con sintomi di 'rose mosaic' causati da PNRSVArabis mosaic nepovirus (ArMV, virus del mosaico dell'arabis). ArMV in infezione singola in Rosa ègeneralmente associato a sintomi lievi ed è stato isolato anche da piante senza particolari alterazioni. Se presenti, i sintomi consistono in bandature nervati clorotiche, macule e mosaici clorotici, talvolta schiarimenti dei reticolo nervale. In prove sperimentali ArMV ha infettato numerose specie di rose usate come portainnest in Gran Bretagna ed è risultato trasmesso, attraverso il seme, in R. canina e R. rugosa (Thomas, 1984). ArMV non e stato segnalato in Italia nella rosa.

Strawberry latent ringspot nepovirus (SLRV, virus della maculatura anulare latente della fragola). Anche SLRV è abbastanza diffuso nelle coltivazioni di rosa, particolarmente nel nord dell'Europa, ma non è sicura la sua presenza in Italia. In infezione singola può causare sintomi sulle foglie, varianti da fitta maculatura clorotica a poche grandi macule, pure clorotiche. I sintomi sono evidenti a temperature intorno a 12°C e si attenuano a temperature superiori a 20°C. SLRV infetta e può causare malattia in rose usate quali portainnesti; il virus è trasmesso attraverso il seme in R. multiflora e R. rugosa, in quest'ultima con percentuali di trasmissione sino al 48% (Thomas, 1984).
Altri virus associati a sintomi di tipo "rose mosaic" sono: tobacco ringspot nepovirus (virus della maculalura anulare dei tabacco), tobacco streak ilarvirus (virus della necrosi perinervale del tabacco), agente della malattia più grave tra quelle causate dai virus associati al "rose mosaic", con bassa incidenza nelle rose coltivate ma frequente in rose selvatiche, e tomato ringspot nepovirus (virus della maculalura anulare del pomodoro) (Secor e Nyland, 1978). Questi virus sono stati segnalati in rosa soltanto negli Usa.

Due altri virus sono stati rilevati solo sporadicamente in Rosa: in Gran Bretagna è stato isolalo tobacco mosaic tobamovirus (virus del mosaico del tabacco) da rosa rampicante con vivace decolorazione dei fiori (Hicks e Frost, 1984). Un closterovirus non identificato è stato osservato al microscopio elettronico in foglie di rosa coltivata in Liguria, mostranti sintomi di maculatura lineare (Foto n° 4) (R. G. Milne e V Lisa, dati non pubblicati).

MALATTIE SIMIL-VIRALI A EZIOLOGIA SCONOSCIUTA

Si tratta di malattie che si ritengono causate da virus o da agenti di malattie virus-simili in quanto sono trasmissibili da rosa a rosa, in genere mediante innesto. I riferimenti bibliografici relativi a queste alterazioni sono principalmente in Loebenstein (1995), Secor (1977),Secor e Nyland (1978), Slack et al (1976) e Thomas (1981). Nessuna di queste malattie, con l'eccezione di "rose wilt", è stata segnalata in Italia.
Foglie di rosa infetta da closterovirus non identificato
- Rose ring pattern (lineatura anulare della rosa). I sintomi di questa malattia ricordano quelli causati dai virus associati al "rose mosaic" in quanto consistono in maculatura anulare, sottili lineature e macule clorotiche compatte sulle foglie, talvolta anelli decolorati sui petali. La malattia è presente negli USA in R. multiflora ed in ibridi di Rosa Tea.
- Rose flower break (striatura dei fiori della rosa). Questa malattia, segnalata in Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda, è caratterizzala da distorsione del margine e da intensa pigmentazione delle nervature dei pelali.
- Rose streak (striatura della rosa). È presente nel nord dell'Europa e negli USA, in cultivar di rosa appartenenti a numerosi tipi ed ibridi. I sintomi caratteristici comprendono anelli verde-brunastro e bandature nervali sulle foglie espanse, caduta prematura delle foglie. maculature anulari su fusti e frutti.
- Rose rosette o Rose witches' broom (rosettatura o scopazzi della rosa). Questa malattia è presente negli USA in infezione naturale in R. multiflora ed altre specie di rose selvatiche, ed in ibridi di rosa, specialmente se coltivati nelle vicinanze di siepi di R. multiflora infetta. I sintomi consistono in deformazione e rugosità delle foglioline, pigmentazione rosso vivo delle foglie, scopazzi e talvolta fillodia. In R. multiflora la malattia può essere letale in circa tre anni dal primo apparire dei sintomi. E' trasmissibile da rosa a rosa anche per mezzo dell'acaro eriofide Phyllocoptes fructiphilus.
- Rose leaf curl (incurvamento fogliare della rosa). E stata descritta negli USA, dove è presente in rose da giardino, in particolare ibridi di Rosa Tea e rose antiche. Si tratta di una malattia degenerativa: le foglie si incurvano verso il basso e cadono prematuramente, i rami colpiti avvizziscono iniziando dall'apice, i germogli basali presentano foglie con schiarimenti di tratti di nervature e distorsioni, aree suberose screpolate sul rachide, infossature ('pitting) sullo xilema e aree scure sulla parie interna della corteccia.
- Rose spring dwarf (nanismo primaverile della rosa). Anche questa malattia è stata descritta negli USA, dove è presente soprattutto in aziende vivaistiche ed in rose da giardino, I sintomi compaiono in primavera e consistono in pronunciato incurvamento delle foglie accompagnato da arresto di sviluppo del picciolo, per cui la foglia rimane aderente al fusto, formando caratteristici "globuli". Le foglie presentano inoltre un intenso schiarimento del fine reticolo nervale. I sintomi si attenuano con l'avanzare della stagione, ma possono riapparire se i rami vengono defogliati e si sviluppano le gemme laterali.
- Rose wilt (avvizzimento della rosa). E' la più antica tra le malattie ad eziologia sconosciuta della rosa trasmissibili per innesto. Fu dapprima segnalata in Australia, poi in Sudafrica e Nuova Zelanda: in Italia fu segnalata un'alterazione (Gigante, 1936) che più tardi, da autori anglosassoni, fu ritenuta assimilabile a "rose wilt" (Thomas, 199Foto 5 - Rametto di  rosa con sintomi iniziali  della malattia necrotica a eziologia ignota riscontrata in Liguria1), ma senza supporti sperimentali. Sulle piante giovani i sintomi compaiono tipicamente in primavera, quando le marze innestate hanno iniziato lo sviluppo. I germogli presentano sviluppo ridotto, con base a sezione normale ma che si restringe rapidamente a formare un apice appuntito. Le foglie, piccole e malformate, si incurvano verso il basso, sono fragili e si staccano facilmente. I sintomi iniziano dall'apice vegetativo e procedono verso il basso. Le piante colpite gravemente muoiono in pochi mesi, mentre quelle con sintomi più lievi hanno una ripresa vegetativa durante l'estate, ma rimangono generalmente debilitate, con qualche ramo che progressivamente dissecca o che perde la dominanza apicale. I sintomi di "rose wilt" hanno caratteristiche in comune con l'avvizzimento causato da Verticillium dahliae.

Sono inoltre state segnalate su rosa alcune malattie, di tipo degenerativo oppure proliferante, che non sono risultate trasmissibili per innesto da rosa a rosa e che pertanto sono ritenute fisiopatie causate da squilibri ormonali o da altri tipi di incompatibilità tra marza e portainnesto, ma per le quali tuttavia l'ipotesi di un'eziologia da patogeni sconosciuti, forse virus, non è stata completamente scartata. Tra queste alterazioni ricordiamo: rose bud proliferation (proliferazione della gemma della rosa), descritta in Olanda e caratterizzata da proliferazione delle gemme innestate su diversi portainnesti, rose Foto 6 - Pianta con la malattia necrotica come in Foto 5 ma in fase più  avanzata (Foto S. Rapetti)dieback o rose stunt (moria, o nanismo, della rosa), segnalato in Gran Bretagna ma presumibilmente presente anche in altri Paesi, con sintomi che ricordano "rose wilt", e la "frisure", associata a proliferazione e necrosi, segnalata in rose coltivate in serra in Francia (Bos e Perquin, 1975; Devergne e Goujon, 1975; Thomas, 1981).

Anche in Italia sono state osservate alterazioni ad eziologia non nota. Una malattia di tipo degenerativo (Foto 5 e 6), con caratteristiche che ricordano "rose wilt è stata osservata su alcune cultivar commerciali coltivate in serra in Liguria, al primo o secondo anno dall'impianto. Dalle piante affette non sono mai stati isolati patogeni batterici o fungini che potessero giustificare i sintomi e, almeno nella maggioranza dei casi, non vi erano elementi tali da far presumere incompatibilità tra marza e portainnesto. La malattia era presente solamente su piante derivate da marze innestate su una determinata selezione del porrtainnesto (S. Rapetti, comunicazione personale). Da queste piante non sono stati rilevati virus, né dal soggetto né dal portainnesto. e non si hanno informazioni sui eventuale trasmissibilità della malattia per innesto. In rose con deperimento generalizzato, coltivate in serra per produzione di fiore reciso, sono stati recentemente rilevati tre RNA di tipo viroide, costituiti da RNA circolare a singola elica ed a basso peso molecolare. Tuttavia, RNA simili sono stati evidenziati anche in piante che non presentavano alterazioni, per cui non è possibile, al momento, associare queste molecole alla malattia (G. Beccando, comunicazione personale).

LA DIAGNOSI

I virus della rosa hanno la caratteristica di provocare sintomi transitori, oppure possono essere latenti in certe cultivar, per cui la sola ispezione visuale non è sufficiente per individuare le piante infette.
La trasmissione di virus a piante indicatrici sia mediante inoculazione per succo a piante erbacee che per innesto su Rosacee particolarmente suscettibili, quali alcune cultivar di pesco oppure Prunus serrulata 'Shirofugen', e l'esame di materiale vegetale al microscopio elettronico, sono stati, per lungo tempo, gli unici metodi per evidenziare la presenza di virus in piante di rosa. La trasmissione di virus dalla rosa alle piante indicatrici erbacee avviene con difficoltà e solo se alla soluzione di estrazione vengono aggiunte sostanze antiossidanti, quali polivinilpirrolidone in quantità variabile dal 2,5 al 5% (Fulton, 1976). I virus trasmessi a piante indicatrici vengono poi identificati con metodi sierologici. Queste procedure richiedono tempi lunghi e non sono sempre affidabili.
Attualmente la diagnosi massale dei virus più imporlanti è realizzabile mediante saggi ELISA oppure di immunomicroscopia elettronica, eseguiti direttamente sul succo di foglie di rosa, utilizzando tessuti giovani ed evitando di eseguire i saggi durante restale.
Dovendo diagnosticare PNRSV o ApMV con ELISA, può essere utile utilizzare sieri contro diversi sierotipi dei virus, in quanto sieri preparati contro un sierotipo possono non reagire con sierotipi diversi. Inoltre, come per molte altre piante legnose, i campioni da analizzare dovrebbero essere prelevati da rami diversi della stessa pianta, in quanto il virus potrebbe non essere uniformemente distribuito nella pianta (Loebenstein, 1995). Nei saggi di immunomicroscopia elettronica, l'aggiunta di polivinilpirrolidone al tampone di estrazione è determinante per la visualizzazione delle particelle (Milne, 1993).

LA LOTTA
I virus responsabili delle principali virosi della rosa non sono particolarmente infettivi né trasmessi molto attivamente dai rispettivi vettori, quando questi sono noti. PNRSV, come tutti gli ilarvirus, è trasmesso per polline. La diffusione di questi virus può essere pertanto limitala estirpando le piante infette dalle coltivazioni e, soprattutto, utilizzando materiale di propagazione sano per i nuovi impianti. In coltivazioni infette dai nepovirus ArMV e SLRV, nei casi in cui vi sia chiara evidenza di diffusione delle virosi nelle coltivazioni, segnalata, ad esempio, da distribuzione delle piante infette a chiazze che si estendono progressivamente, può essere utile franare il terreno per ridurre la popolazione dei nematodi vettori.

Numerose cultivar di rosa infette soprattutto da PNRSV, ma anche dagli altri virus, sono state risanate mediante termoterapia seguita da micropropagazione di gemme o altri organi o tessuti (Loebenstein, 1995). Le stesse tecniche possono essere applicate anche per risanare le diverse specie di rosa usate quali portainnesto. Nel caso di malattie ad eziologia ignota si consiglia di estirpare e distruggere le piante che presentano sintomi, in attesa di maggiori conoscenze che consentano di applicare tecniche mirate.


 
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
 
 

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