MAL BIANCO, come vincerlo


di Elio Tiberi (Giardinaggio, maggio 2006)

Un subdolo fungo del quale ci si accorge spesso a danno avvenuto:
come combatterlo?


L'oidio è chiamato anche mal bianco per l'aspetto che conferisce alle parti vegetali colpite: il fungo, nello sviluppo, produce microscopiche ife (simili, alla lontana, ai fusti delle piante superiori) di colore biancastro, che ricoprono l'organo attaccato. La malattia è conclamata dalla patina biancastra e farinosa, ed è necessario intervenire subito.

II momento più critico è dato dalla primavera, poiché tutti i vari funghi causa dell'oidio gradiscono temperature non eccessive: dai 15 ai 23 °C si ha il loro massimo sviluppo. Questo significa che, con il progredire della stagione, il pericolo si allontana all'aumentare del calore. Fanno eccezione le zone collinari e montane, dove invece il problema è posticipato proprio all'inizio dell'estate, quando più facilmente si raggiungono questi valori termici.

La prevenzione si basa sulle più classiche misure agronomiche: adeguata distanza tra le piante per favorire l'arieggiamento, irrigazione sottochioma per non bagnare il fogliame, ed eliminazione completa di tutto il materiale infetto, comprese le foglie cadute, sulle quali le spore permangono superando l'inverno e perpetuando la malattia da un anno all'altro.

La lotta si attua appunto alla comparsa dei primi sintomi: osservate sempre bene le vostre piante in esterni, perché qualunque patogeno, animale o vegetale che sia, è più facilmente aggredibile e debellabile se combattuto all'inizio dell'infestazione o dell'infezione.

In caso di segnali preoccupanti è opportuno trattare con prodotti fìtosanitari che controllano adeguatamente il patogeno — quindi con anticrittogamici antioidici, senza dimenticare di ripetere l'intervento dopo ogni pioggia e comunque dopo 7-10 giorni fino alla completa scomparsa dei sintomi.